"Va'
fuori per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché
la mia casa sia piena" (Luca 14:23).
Stamani sento
una tale urgenza di uscire ed ubbidire al comandamento di costringere ad
entrare coloro che stanno aspettando sulle strade maestre e lungo le
siepi, che non posso dilungarmi a introdurre il mio messaggio e voglio
subito assolvere al mio compito.
Ascoltate allora, o voi che siete estranei alla verità che è in Gesù,
ascoltate il messaggio che vi ho portato. Voi siete caduti, caduti a
causa del peccato di vostro padre Adamo; voi siete caduti anche a causa
dei peccati che commettete quotidianamente e della vostra costante
iniquità; avete provocato la collera dell'Altissimo e, poiché è cosa
certa che avete peccato, altrettanto certamente Dio dovrà punirvi, se
persevererete nella vostra iniquità; poiché il Signore è un Dio di
giustizia e non risparmierà il colpevole.
Ma non l'avete udito? Non è ancora giunta ai vostri orecchi la notizia
che Dio, nella sua infinita misericordia, ha progettato una via per
mezzo della quale, senza compromettere il Suo onore, può avere pietà di
voi che siete colpevoli e senza alcun merito? Dico a voi; per voi è la
mia voce. Gesù Cristo, Dio vero da Dio vero, è disceso dal cielo ed ha
assunto un corpo umano. È stato generato per mezzo dello Spirito Santo
nel seno della Vergine Maria; in questo mondo condusse una vita di
santità esemplare e patì le sofferenze più profonde e poi, alla fine,
depose la Sua vita e morì, per i nostri peccati: "Lui giusto per gli
ingiusti, per condurci a Dio" (1). Ed ora il piano di salvezza ci è
dichiarato semplicemente: "Chiunque crede nel Signore Gesù Cristo sarà
salvato"! (2) Per voi, che avete violato tutti i precetti di Dio, ed
avete disprezzato la sua misericordia e sfidato la sua vendetta, fino ad
ora è proclamata la Sua misericordia, poiché: "Chiunque avrà invocato il
nome del Signore sarà salvato" (3). Poiché "certa è quest'affermazione e
degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo
per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo" (4), chiunque va a
Lui non sarà cacciato fuori, perché "Egli può salvare perfettamente
quelli che per mezzo di Lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive
sempre per intercedere per loro." (5)
Ora, tutto ciò
che Dio vi chiede - e questo è anche ciò che Egli vi concede - è che
vogliate guardare semplicemente al Suo Figlio che muore sanguinando, ed
avere fiducia che le nostre anime sono nelle Sue mani, credendo
nell'unico nome che può salvare dalla morte e dall'inferno.
Ma non ci riempie di costernazione il fatto che la proclamazione di
questo Evangelo non riceva il consenso unanime degli uomini? Si potrebbe
pensare che, ciascuno di voi, ascoltando che "chiunque crede avrà la
vita eterna", getterebbe via i propri peccati e le proprie iniquità,
comincerebbe a confidare in Gesù Cristo e a guardare solo alla sua
croce. Ma, ahimè, la nostra natura è tanto disperatamente malvagia,
talmente perniciosa è la depravazione del nostro carattere, che questo
messaggio è disprezzato, l'invito alla festa dell'Evangelo è respinto e,
quest'oggi, ci sono molti fra voi che sono nemici di Dio a causa delle
opere malvagie che commettono; avversi a quel Dio che oggi vi permette
di ascoltare la predicazione di Cristo; nemici di Colui che ha mandato
Suo Figlio per dare la Sua vita come riscatto per molti. Questo fatto è
strano e sconcertante, perché non dovrebbe essere così! Tuttavia è ciò
che si verifica e, di conseguenza, è necessario che si ubbidisca al
comando del testo: "Costringili ad entrare".
Figli di Dio, per voi che avete già creduto avrò poco o niente da dire
questa mattina; vado dritto al mio compito: devo inseguire quelli che
non vogliono venire, quelli che si trovano per le strade e lungo le
siepi e Dio mi sta accompagnando. Adesso il mio dovere è di ubbidire a
questo comando: "Costringili ad entrare". Prima di tutto devo trovarvi
e, dopo, cercherò di costringervi ad entrare.
Alla ricerca dei
peccatori
Devo trovarvi e portarvi
allo scoperto. Se leggete i versetti che precedono il testo troverete un
ampliamento di questo comando: "Vai presto per le piazze e per le vie
della città e porta qua i poveri, gli storpi, gli zoppi ed i ciechi," e
poi, successivamente: "Vai fuori, per le strade", porta i mendicanti, i
predoni, "e lungo le siepi", porta quelli che non hanno dove appoggiare
il loro capo e si trovano sotto le siepi per riposare; porta anche loro
e "costringili ad entrare".
Si, io ti vedo
questa mattina, tu che sei povero. Vengo per costringerti ad entrare.
Vivi in una condizione di povertà materiale, ma questa non è una
barriera per il regno dei cieli, poiché Dio non ha esonerato dalla Sua
grazia l'uomo che nei suoi stracci trema per il freddo e che è bisognoso
perfino del pane. Infatti, se c'è qualche discriminazione, questa è a
vostro beneficio: "A voi è stata mandata la Parola di questa salvezza"
(6) e "l'Evangelo è annunziato ai poveri." (7) Ma devo dirti soprattutto
che tu sei povero, spiritualmente. Tu non hai fede, non hai virtù, non
hai buone opere, non hai la grazia. Tuttavia, la tua peggiore povertà è
che non hai la speranza. Proprio a te il Mio Maestro ha concesso un
invito misericordioso. Vieni, sei il benvenuto alla festa nuziale del
Suo amore. "Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua
della vita." (8) Vieni, io ti devo invitare, sebbene tu sia sudicio e
sebbene tu non abbia nient'altro che cenci lerci per coprirti;
nonostante la tua stessa giustizia sia diventata come un abito sporco,
tuttavia devo contare su di te, invitarti prima e poi anche costringerti
ad entrare.
Ed ora ti vedo ancora. Tu non solo sei povero, ma sei anche storpio. C'è
stato un tempo in cui pensavi che avresti potuto salvarti senza l'aiuto
di Dio, compiendo buone opere, partecipando alle funzioni religiose per
raggiungere il cielo mediante i tuoi sforzi...ma ora sei storpio! La
spada della legge ha mozzato le tue mani e adesso non puoi più compiere
le opere di prima; dici, con amarezza: "Ciò che di meglio la mia mano
può fare, davanti al Tuo trono non può comparire".
Ti ritrovi senza alcuna forza per ubbidire alla legge; vedi che quando
vorresti fare il bene, in te è presente il male. Tu sei storpio ed hai
abbandonato ogni speranza e sai che tutti i tentativi per salvarti sono
inutili, perché sei mutilato e non hai più le braccia. Ma ciò che è
peggio ancora, è che non solo non sei in grado di costruirti la via
verso il cielo, ma che non sei capace nemmeno di camminare per fede
perché sei storpio anche dei piedi! Ti rendi conto che non sei capace di
credere, che non riesci a pentirti, che non sei in grado di ubbidire
alle richieste dell'Evangelo. Sai bene di essere completamente rovinato,
impotente sotto ogni aspetto di fare qualunque cosa che può essere
gradita a Dio. Infatti hai gridato a squarciagola: "Oh, se solo potessi
credere, Tutto diverrebbe facile, Io lo vorrei, ma non posso, Signore
aiutami, il soccorso viene da Te".
Sto venendo anche verso di te. Davanti a te innalzo lo stendardo
insanguinato della croce, vengo per predicarti questo Evangelo:
"Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato", a Te sto
gridando: "Chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita".
C'è, tuttavia, un'altra categoria che devo raggiungere: voi che siete
zoppi e che vi state dibattendo fra due opinioni. Tu, che spesso ti
senti fortemente attratto dalla vita di fede e che, dopo un po', la
gaiezza mondana ti trascina via dalla chiesa. Quei piccoli progressi che
fai nella religione non sono altro che i passi di uno zoppo. Tu hai poca
forza, così poca che la tua andatura è tanto lenta quanto il progresso
che fai è penoso. Ah, fratello zoppicante, questa parola di salvezza è
anche per te. Sebbene ti ritrovi a zoppicare nella tua indecisione, il
Maestro mi manda a te con questo messaggio: "Fino a quando zoppicherete
dai due lati? Se il Signore è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal,
seguite lui." (9) Rifletti sulle tue vie: "Dà i tuoi ordini alla tua
casa; perché tu morrai; non guarirai" (10). "Poiché farò questo contro
di te preparati, Israele, ad incontrare il Tuo Dio!"(11). Non continuare
a zoppicare, ma deciditi per Dio e per la Sua verità.
Vedo un'altra categoria: i ciechi. Si, voi che non siete in grado
nemmeno di vedervi, che vi credete buoni mentre siete pieni di male, che
chiamate l'amaro dolce e dolce l'amaro e scambiate il buio con la luce e
la luce con il buio. Per voi io sono stato mandato. Voi, anime cieche
che non potete vedere il vostro stato di perdizione, che non potete
credere quanto il peccato sia estremamente oltraggioso verso Dio e che
non volete persuadervi che Dio è giusto e retto. A voi sono stato
mandato. Anche a voi che non siete in grado di vedere il Salvatore, che
non scorgete la Sua bellezza che lo rende desiderabile; a voi che non
conoscete il pregio della virtù e non attribuite nessuna gloria alla
religione, che non sapete nulla della felicità di chi serve Dio e non
conoscete il piacere di essere un Suo figliuolo; a voi, anche a voi sono
stato mandato. Chi sono coloro ai quali non sono stato mandato secondo
il mio testo? Questa parola supera qualunque individualizzazione e
giunge a diventare un invito universale quando afferma: "Va' fuori per
le strade e lungo le siepi". Qui s'intendono racchiusi tutti gli uomini
di tutte le classi sociali: tanto il nobile che cammina a cavallo per le
strade, quanto la donna che si affatica nel suo lavoro, che il ladro che
tende un agguato al passante. Questa è la gente che si trova per le
strade e tutti costoro devono essere costretti ad entrare. E poi,
laggiù, lungo le siepi, giacciono alcune anime bisognose a cui sono
venuti a mancare i loro rifugi di menzogna e che sono alla ricerca di un
luogo dove appoggiare il loro capo stanco... anche a voi sono stato
mandato questa mattina. Questo è il comando universale: "Costringili ad
entrare."
Adesso, bisogna
che mi fermi un attimo e dopo aver descritto le varie caratteristiche di
coloro che sto cercando, devo considerare il grande compito che mi
accingo a svolgere. Disse bene Melantone (12) quando affermò: "Il
Vecchio Adamo è troppo forte per il giovane Melantone". Quali speranze
ha un ragazzino che faccia affidamento sulle proprie forze di
costringere Sansone a seguirlo? Tante quante ne ho io nel cercare di
guidare un peccatore alla croce di Cristo! E tuttavia il mio Maestro mi
ha affidato questa commissione. Ecco, vedo davanti a me la grande
montagna della corruzione umana e della sciocca indifferenza, ma per
fede io grido: "Chi sei tu, o grande montagna? Davanti a Zorobabele tu
diventerai pianura." (13) Il mio Maestro dice: "Costringili ad entrare"?
Ebbene, nonostante il peccatore abbia la forza di Sansone ed io quella
di un bambino, riuscirò a trascinarlo con una cordicella! Se Dio mi dice
di farlo io, per fede, ci provo e sarà fatto! E se quest'oggi, col
cuore, con le mie lacrime e con tutte le mie forze cerco di costringere
i peccatori a venire a Cristo, la dolce sollecitazione dello Spirito
Santo accompagnerà ogni parola, ed alcuni saranno costretti ad entrare.
Costretti ad entrare
Ed ora, al lavoro: senza nessun indugio! Uomini e donne non
convertiti, non riconciliati, non rigenerati, sto per COSTRINGERVI AD
ENTRARE. Permettetemi, prima di tutto, di affiancarvi lungo le vostre
vie di peccato e di dirvi ancora una volta qual è il mio incarico. Il Re
del cielo, questa mattina, vi manda un invito misericordioso. Egli dice,
"Com'è vero ch'io vivo - dice Dio, il Signore - io non mi compiaccio
della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e
viva." (14) e ancora: "Venite e discutiamo - dice il Signore - anche se
i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la
neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana"
(15).
Caro fratello, il mio cuore si rallegra solamente nel pensare che ho
tale buona notizia per te e tuttavia confesso che la mia anima è turbata
perché tu non la consideri affatto una buona notizia e volti con
indifferenza le spalle a colui che te la porge. Permettimi di
raccontarti quello che il Re ha fatto per te: Egli ha conosciuto la tua
colpa, ha previsto che ti saresti rovinato. Sapeva che la sua giustizia
avrebbe richiesto il tuo sangue ma, in modo che tutto ciò potesse essere
evitato, affinché la giustizia potesse avere il suo corso e che tu
potessi essere salvato, Gesù Cristo è morto. Guarda, anche solo per un
istante, questa scena: vedi quell'Uomo sulle sue ginocchia, è nel
giardino del Getsemani e suda gocce di sangue. Guarda ancora: vedi quel
misero legato ad un palo e frustato da terribili flagelli, finché le
ossa della spalle non divengono che bianche isole in mezzo ad un mare di
sangue. Guarda questa terza scena; è lo stesso Uomo, sospeso alla croce
con le sue braccia aperte e con i piedi inchiodati saldamente, mentre
muore, languente, sanguinante... ma ascoltalo anche parlare, Egli dice:
"È compiuto." (16). Gesù Cristo di Nazareth ha fatto tutto ciò, in modo
che Dio, senza oltraggiare la Sua giustizia, potesse perdonare il
peccato; e il messaggio per te questa mattina è: "Credi nel Signore Gesù
Cristo e sarai salvato" (17). Questo significa aver fiducia in Lui,
rinunziare alle tue opere, alle tue vie e affidare il tuo cuore alle
mani di quest'Uomo, che diede se stesso per i peccatori.
Bene fratello, ti ho dato il messaggio, cosa risponderai? Mi volterai le
spalle? Mi dirai che non ti riguarda, che non puoi ascoltarlo; che vi
presterai attenzione a poco a poco, ma che, intanto, seguirai le tue vie
quest'oggi e te ne andrai al tuo podere e al tuo commercio? Fermati
fratello, io non ti sto parlando semplicemente per dirti qualcosa e poi
tornare alle mie normali occupazioni. No, ti parlo per costringerti ad
entrare e voglio aggiungere, prima che io vada oltre - e Dio mi è
testimone questa mattina - che ho un fervente desiderio che tu obbedisca
a questo comando di Dio. Puoi anche disprezzare la salvezza della tua
anima, ma io ce l'ho a cuore; potrai anche andartene e dimenticare tutto
ciò che avrai udito, ma ci tengo che tu sappia che le cose che sto per
dirti mi costano tante pene e non mi è certo facile metterle davanti a
te. È dalla parte più intima del mio essere che ti sto parlando e ti
supplico, per Colui che fu morto e che adesso vive e vivrà per sempre:
considera il messaggio che il Maestro mi ha ordinato di annunziarti.
Ma continui a disprezzarlo? Lo rifiuti ancora? Allora, per qualche
minuto devo cambiare il mio tono. Non ti rivolgerò più il messaggio
d'invito, farò di più. Peccatore, in nome di Dio, ti ordino di
ravvederti e di credere! Mi chiedi da dove viene questa mia autorità? Io
sono un ambasciatore del cielo. Alcune delle mie credenziali sono
nascoste e si trovano nel mio cuore, altre, invece, sono davanti ai tuoi
occhi e costituiscono il suggello del mio ministerio: sono tutti coloro
che siedono e che sono in piedi in questa sala, che il Signore si è
compiaciuto di donarmi come ricompensa. E poiché Dio, l'Eterno, è Colui
che mi ha dato l'incarico di predicare il Suo Evangelo, io ti ordino di
credere nel Signore Gesù Cristo; non per la mia propria autorità, ma per
quella di Colui che dice, "Andate per tutto il mondo e predicate
l'Evangelo a ogni creatura" (18) e che aggiunge a questo solenne
proclama: "Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi
non avrà creduto sarà condannato." (19) Respingi pure il mio messaggio,
ma ricorda: "Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza
pietà sulla parola di due o tre testimoni. Di quale peggior castigo, a
vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio
di Dio"? (20). Un ambasciatore non è certo inferiore a coloro con i
quali parla, anzi, ha una grande dignità. Se il ministro sceglie di
assumere il posto che gli compete, allora, rivestito dell'onnipotenza di
Dio, unto della sacra unzione, comanderà agli uomini e parlerà loro con
autorità per costringerli ad entrare: "convinci, rimprovera, esorta con
ogni tipo di insegnamento e pazienza." (21).
Ma forse continui a non ascoltare e dici che non vuoi accettare ordini?
Allora cambierò ancora una volta il mio tono. Se questo metodo non
funziona, bisogna tentare tutti gli altri. Fratello mio, vengo con una
semplice espressione per esortarti a correre a Cristo. O fratello mio,
non sai quanto sia amorevole Cristo? Lascia che con tutta l'anima mia ti
dica ciò che io so di Lui. Anch'io un tempo lo disprezzai. Bussò alla
porta del mio cuore e rifiutai di aprirgli. Egli venne a me, un numero
infinito di volte, mattina dopo mattina e sera dopo sera; toccò la mia
coscienza e mi parlò per mezzo del Suo Spirito e quando, alla fine, i
tuoni della legge fecero udire il loro fragore nella mia coscienza,
pensai che Cristo fosse crudele e spietato. Non potrò mai perdonarmi di
aver pensato una cosa tanto malvagia su di Lui. Ma quale amorevole
accoglienza ebbi, quando andai a Lui. Credevo che mi avrebbe percosso,
ma la Sua mano non si chiuse dalla collera per colpirmi, ma si aprì
offrendomi la sua misericordia. Avevo pensato che dai Suoi occhi
sarebbero schizzate delle saette di giudizio che mi avrebbero colpito,
mentre erano pieni di lacrime. Egli si getto al mio collo e mi baciò;
tolse i miei stracci e mi rivestì della Sua giustizia e fece cantare a
squarciagola la mia anima dalla gioia mentre, nella casa del mio cuore e
nella casa della Sua chiesa, cominciarono la musica e le danze perché il
figlio che era perduto era stato ritrovato e colui che era morto era
tornato a vita. Io ti esorto, dunque, a guardare a Gesù Cristo e ad
essere illuminato. Peccatore, non rimpiangerai mai - te lo garantisco a
nome del mio Maestro - non desiderai mai più tornare alla tua condizione
di condanna; uscirai dall'Egitto, entrerai nella terra promessa e vi
troverai che lì vi scorrono il latte e il miele. Vedrai che le prove
della vita cristiana saranno pesanti, ma scoprirai che la grazia le
renderà leggere. E se ti sto mentendo riguardo alle gioie e al diletto
che è goduto da coloro che sono figli di Dio, tu potrai rinfacciarmelo
nei giorni che verranno. Se solo vorrai gustare e vedere quanto il
Signore è buono, sono certo che non solo Lo troverai buonissimo, ma
anche molto meglio di quanto qualunque bocca umana possa descriverlo.
Non so quale argomento debba usare con te. Mi appello al tuo amor
proprio. O povero amico mio, non è meglio per te essere riconciliato con
il Dio del cielo che essergli nemico? Cosa pensi di ottenere opponendoti
a Dio? Credi d'essere più felice essendogli nemico? Rispondimi, o tu che
ricerchi il piacere: hai trovato qualche diletto in quella coppa?
Rispondimi, tu che credi di essere giusto: hai trovato riposo per le
piante dei tuoi piedi in tutte le tue opere? Tu che cerchi di stabilire
la tua giustizia, ti sfido a lasciare parlare la tua coscienza. Puoi
dirmi che si tratta di un sentiero felice? O amici miei: "Perché
spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche
per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è
buono, gusterete cibi succulenti!" (22). Io vi esorto per quanto c'è di
più sacro e di più caro, per ogni cosa che è importante ed eterna:
salvatevi la vita, non voltatevi indietro, non rimanete nella pianura.
Non datevi pace finché non avrete provato e scoperto la preziosità del
sangue di Gesù Cristo, quel sangue che ci purifica da ogni peccato.
Sei ancora freddo ed indifferente? Il cieco non mi permetterà di
condurlo fino alla casa del banchetto? Il mio fratello storpio non
metterà la sua mano sopra la mia spalla per seguirmi fino alla sala
della festa? Il povero non vorrà venire con me? Devo usare parole ancora
più forti. Devo usare qualche altro argomento per costringervi ad
entrare? Peccatori, questa è l'unica cosa di cui sono certo stamani: se
non sarete salvati, non potrete presentare nessuna scusa! Voi, che avete
i capelli grigi, ed anche voialtri che siete ancora dei bambini: tutti
voi! Se quest'oggi non vi afferrate a Cristo, il vostro sangue ricadrà
solamente sul vostro capo. Se fosse in potere di un uomo portare alla
salvezza il suo compagno, (come si verifica quando c'è l'aiuto dello
Spirito Santo) se Dio m'aiuta, quel potere l'eserciterò stamattina.
Vieni, i tuoi rifiuti non mi scoraggiano: se le mie esortazioni non
bastano, proverò qualcos'altro. Fratello mio TI SUPPLICO, ti supplico di
fermarti a riflettere. Ti rendi conto cosa tu stia rigettando questa
mattina? Tu sai respingendo Cristo, il tuo unico Salvatore: "Nessuno può
porre altro fondamento oltre a quello già posto" (23), "Poiché non vi è
sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per
mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (24).
Fratello mio, non posso sopportare questo tuo atteggiamento, poiché io
so ciò che tu stai dimenticando: che sta per arrivare il giorno in cui
avrai bisogno di un Salvatore! Presto i mesi faticosi avranno fine e il
tuo vigore comincerà a declinare; il tuo polso diverrà sempre più
debole, le forze se ne andranno gradualmente e ti troverai a faccia a
faccia con quel mostro che è la morte. Cosa farai tra i flutti impetuosi
del Giordano senza un Salvatore? I letti di morte sono una desolazione
se non c'è il conforto del Signore Gesù Cristo. Morire non è facile per
nessuno; anche colui che ha la migliore speranza e la fede più
trionfante, sperimenta che la morte non è una cosa di cui ci si può
beffare. È cosa terribile passare dal mondo visibile a quello
invisibile, dal mortale all'immortale, dal tempo all'eternità. Come
farai a oltrepassare le porte di ferro della morte senza l'aiuto degli
angeli che ti conducono fino all'ingresso del cielo? Sarà una cosa
tremenda morire senza Cristo. Non posso evitare di pensare a te. Ti
vedo, stamani, mentre stai tentando il suicidio e mi immagino in piedi
al tuo capezzale; sentendo le tue grida e sapendo che stai morendo senza
speranza, non posso rassegnarmi. Mi vedo accanto alla tua bara adesso,
mentre sto guardando la tua faccia fredda e pallida e dico: "Quest'uomo
ha disprezzato Cristo e ha rifiutato la Sua grande salvezza". Io penso
che verserò le lacrime più amare in quel momento se dovrò ammettere di
essere stato infedele verso di te e se quegli occhi, ormai serrati dalla
morte, mi ammoniranno dicendo: "Pastore, sono stato nella sala dove
predicavate, ma non siete mai stato sincero con me; mi avete fatto
trascorrere delle ore piacevoli quando predicavate, ma non mi avete mai
scosso con le vostre suppliche. Non avete mai imparato cosa intendesse
Paolo quando diceva: "Come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi
supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio" (25).
Ti supplico, lascia che questo messaggio penetri nel tuo cuore per
un'altra ragione. M'immagino ai piedi della corte di Dio. Come è vero
che il Signore vive, sta per venire il giorno del giudizio! Lo credi? Tu
non sei un infedele; la tua coscienza non ti permette di dubitare della
Scrittura. Forse hai creduto di poterlo fare, ma non puoi. Tu sai bene
che dovrà esserci un giorno in cui Dio giudicherà il mondo con
giustizia. Ti vedo in piedi, in mezzo a quella moltitudine e l'occhio di
Dio è fisso su te. Ti sembra che non stia guardando da nessun'altra
parte, ma solo te, ti chiama davanti a Sé, legge i tuoi peccati e grida:
"Vai via, maledetto, nel fuoco eterno, all'inferno!" (26). O preziosa
anima che ascolti, non posso sopportare di pensarti in quello stato; mi
si rizzano i capelli in testa nel pensare che anche uno solo di voi che
mi state ascoltando sarà dannato. T'immagini in quella condizione? La
parola è già stata pronunciata: "Vai via, maledetto". Vedi la fossa come
si apre per inghiottirti? Senti le grida e le urla di coloro che ti
hanno preceduto a quel luogo d'eterno tormento? Invece di immaginare la
scena, mi rivolgo a te con le parole del profeta ispirato e ti dico:
"Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà
resistere alle fiamme eterne?" (27). Oh, fratello mio, non posso
permettere che tu metta via la religione in questo modo: no, io penso a
ciò che avverrà dopo la morte. Sarei il peggiore degli uomini se,
vedendo una persona che sta per avvelenarsi, non le strappassi di mano
la coppa per buttarla via; o se vedessi un altro sul punto di gettarsi
dal London Bridge (28) e non glielo impedissi; e sarei peggio del
demonio se adesso, con tutto l'amore, la gentilezza e la sincerità che
possiedo non ti supplicassi: "Afferra la vita eterna" (29), "adoperati
non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna."
(30).
Qualche "ipercalvinista" mi dirà che sto sbagliando a predicare così.
Non posso farci niente. Lo devo fare. Poiché, nell'ultimo giorno, dovrò
presentarmi davanti al mio Giudice e sento che non darò una piena prova
del mio ministerio se non supplico con molte lacrime quelli che vogliono
essere salvati e che vogliono guardare a Gesù Cristo per ricevere la sua
gloriosa salvezza.
Ma, nemmeno
tutto questo giova? Tutte le nostre suppliche cadono a vuoto su te; fai
il sordo? Allora cambio un'altra volta il mio tono. Peccatore, io ti ho
supplicato come un uomo può supplicare un suo amico e se anche si
trattasse della mia propria vita non avrei potuto parlare con maggiore
serietà di quanto ho fatto questa mattina per la tua. Io ho a cuore la
salvezza dell'anima mia, non meno di quanto l'abbia di quella di coloro
che stamani mi ascoltano; e quindi, se proprio non bastano le mie
suppliche, ho qualcos'altro: devo minacciarvi. Non avrete sempre simili
avvertimenti. Viene il giorno in cui tacerà la voce di ogni ministro
dell'Evangelo...almeno per te; poiché le tue orecchie saranno gelate e
irrigidite dalla morte. Niente può essere più spaventoso, sarà
l'adempimento di tutte le intimidazioni. A quel punto non ci sarà più
alcuna promessa, nessuna possibilità di perdono o di misericordia; non
ci sarà più il sangue di Cristo che parla di pace, ma ti ritroverai nel
luogo dove il giorno del riposo ha lasciato il posto alle notti eterne
della sofferenza e dove la predicazione dell'Evangelo è vietata perché
sarebbe inutile. Allora, ti ammonisco, ascolta la voce che sta parlando
alla tua coscienza; poiché se no, Dio ti parlerà nella sua ira e ti dirà
nel suo ardente furore: "Poiché, quando ho chiamato avete rifiutato
d'ascoltare, quando ho steso la mano nessuno vi ha badato, anzi avete
respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto
sapere, anch'io riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando lo
spavento vi piomberà addosso" (31). Peccatore, ti minaccio di nuovo.
Ricorda che per poco tempo ancora potrai udire avvertimenti come questi.
Pensi che la tua vita sarà lunga; ma non sai quant'è breve? Hai mai
riflettuto su quanto sei fragile? Hai mai visto un corpo umano sezionato
dall'anatomista? Hai visto quanto è meravigliosamente strutturato il
corpo dell'uomo?
"Strano... un'arpa a mille corde, che rimane accordata per così tanto
tempo". Infatti, lascia che si spezzi anche una sola di quelle corde,
lascia che un boccone di cibo vada di traverso e sei in pericolo di
morire. L'evento più insignificante può spedirti dritto al cimitero,
quando Dio lo vorrà. Gli uomini più forti sono stati uccisi a causa di
incidenti ridicoli e questo potrebbe accadere anche a te. Perfino in
chiesa, nella casa di Dio, degli uomini sono morti. Quanto di frequente
sentiamo di uomini che, mentre camminavano per la strada, sono colpiti
all'improvviso e rotolano dal tempo all'eternità. Sei sicuro che il tuo
cuore sia perfettamente sano? Che la tua circolazione sanguigna funziona
alla perfezione? Sei sicuro di tutto ciò? E se è così, per quanto tempo
durerà? Probabilmente ci sono alcuni tra noi che non arriveranno a
Natale, ed è probabile che il decreto sia già stato promulgato: "Dà i
tuoi ordini alla tua casa; perché tu morrai; non guarirai". Potrei dirvi
con esattezza quanti, di coloro che frequentavano questa grande
congregazione, ne sono morti nell'ultimo anno; ed è certo che non ci
sarà più un'altra assemblea identica a questa di oggi. Alcuni di noi,
forse due o tre, se ne andranno prima che cominci il nuovo anno. E
allora, fratello mio, ti ricordo che la porta della salvezza potrebbe
chiudersi e che ti potresti ritrovare lontano dal luogo dove si trovano
le porte della misericordia. Vieni, allora, lascia che almeno le minacce
ti persuadano. Non ti dico queste cose per impaurirti senza motivo, ma
nella speranza che sia almeno una minaccia a spingerti ad entrare nel
luogo dove Dio ha preparato il banchetto dell'Evangelo. Ed ora, devo
proprio andarmene lasciando ogni speranza? Ho esaurito tutti gli
argomenti? No, io verrò a te di nuovo. Dimmi cos'è, fratello mio, che ti
tiene separato da Cristo. Ho sentito qualcuno dire: "È perché mi sento
troppo colpevole". Non può essere, amico mio, non può essere questo il
motivo. "Ma, predicatore, sono il primo dei peccatori." Amico, non lo
sei! Il primo fra i peccatori è morto ed è andato al cielo molti anni
fa; il suo nome era Saulo da Tarso, che poi fu chiamato l'Apostolo
Paolo, era lui il primo dei peccatori perché si definì proprio così
quando affermò: "Gesù Cristo è venuto per salvare i peccatori, dei quali
io sono il primo". Ma tu continui a dire: "No, io sono anche indegno."
Eppure non puoi essere più vile del primo dei peccatori. Al massimo
potresti essere al secondo posto. E perfino ammettendo che tu sia il
peggiore dei peccatori viventi, rimani sempre al secondo posto perché è
stato lui il primo. Ma, seppure sei il peggiore, non è proprio per
questa ragione che tu dovresti venire a Cristo? Più un uomo è malato,
più velocemente dovrebbe recarsi all'ospedale o andare dal medico. Più
povero sei, maggiormente accetterai la generosità del tuo prossimo. Ora,
Cristo non sta cercando i vostri meriti. Egli dona gratuitamente. Il
peggiore è il più gradito. Ma lascia che ti faccia una domanda: "Pensi
che migliorerai tenendoti lontano da Cristo"? Se credi questo, conosci
veramente poco o niente della via della salvezza. Nossignore, più il
tempo passa, peggio diventi; la tua speranza s'indebolirà, la tua
disperazione diverrà più forte; i legami coi quali Satana ti ha
inchiodato a terra saranno stretti sempre di più e perfino la speranza
ti lascerà del tutto. Vieni, ti supplico, riconosci che non c'è niente
da guadagnare indugiando; anzi, sappi che è per avere indugiato che
molti hanno già perso tutto.
Ma un altro grida: "Io non riesco a credere." Amico mio, non crederai
mai se continui a guardare alla tua fede. Fai attenzione, io non sono
venuto per invitarti alla fede, ma sono venuto per invitarti a Cristo.
Mi dirai: "Qual è la differenza? Eccola qua: se dici "voglio credere a
questa cosa", ti assicuro che non ci riuscirai mai! La tua prima domanda
deve essere: "Cos'è questa cosa in cui io sto per credere? "Allora la
fede verrà come una conseguenza alla tua ricerca. La cosa principale non
è conoscere cos'è la fede, ma sapere chi è Gesù Cristo. E allora, ti
prego, vieni sul monte Calvario e vedi la croce. Guarda: il Figlio di
Dio, Colui che ha fatto i cieli e la Terra sta morendo per i tuoi
peccati. Guarda a Lui. Non c'è in Lui la forza necessaria per salvarti?
Guarda il suo volto così pieno di compassione. Nel Suo cuore non c'è
amore a sufficienza per dimostrarti che vuole salvare proprio te?
Sicuramente, o peccatore, la visione di Cristo ti aiuterà a credere. Non
devi credere prima di andare a Cristo, perché quella fede sarà una cosa
senza valore; vai a Cristo senza alcuna fede e gettati su di Lui, sia
che tu stia affondando o che tu stia nuotando.
Ma sento un'altra voce, "O pastore, voi non sapete quante volte sono
stato invitato e quante volte ho rifiutato il Signore!" Io non lo so e
non voglio saperlo; tutto ciò che so è che il mio Maestro mi ha mandato
per costringerti ad entrare e per questo sono venuto. Tu potresti aver
rifiutato mille volte l'invito, non rifiutare il milleunesimo! Sei
venuto spesso nella casa di Dio e l'unico effetto è stato che il tuo
cuore si è indurito sempre di più all'Evangelo. Non vedo nemmeno una
lacrima nei tuoi occhi; vieni fratello mio, non essere insensibile al
sermone di questa mattina. Oh, Spirito del Dio vivente vieni e sciogli
questo cuore poiché non è mai stato sciolto e costringilo ad entrare!
Io non posso lasciarti andare con delle inutili scuse come queste, se
hai vissuto tanti anni ignorando Cristo, ci sono tante ragioni per cui,
ora, non dovresti più farlo. Ma, ti sento sussurrare che questo non è il
tempo opportuno? E quando sarà mai il momento opportuno? Sarà quanto ti
ritroverai già all'Inferno? Sarà quello il momento opportuno? Sarà
quando giacerai sul tuo letto di dolore, mentre la morte ti soffoca già
la gola? Verrà allora? O sarà quando il sudore della febbre brucerà
sulla tua fronte; o quando conoscerai cosa sia il sudore freddo dei
morenti... sarà allora il momento opportuno? Quando i dolori divengono
lancinanti, ti fanno ansimare per la fatica e ti senti sul margine della
tomba? No, non sarà allora! Questa mattina è il tempo opportuno! Possa
Dio far sì che lo sia. Ricorda, io non ho nessuna autorità per dirti di
venire a Cristo domani. Il Maestro non ti ha invitato per il prossimo
Martedì. L'invito è: "Oggi se udite la Sua voce, non indurite i vostri
cuori come nel giorno della ribellione" (32), poiché lo Spirito dice
"oggi", "venite e discutiamo assieme," perché dovresti rimandare?
Potrebbe essere l'ultimo avvertimento. Rimandatelo e non piangerete mai
più in chiesa. Potreste non avere mai più la possibilità di udire un
discorso simile a questo in cui con solennità e amore siete stati
supplicati di andare a Cristo. Potrete andarvene via e costringere Dio a
dire: "Si è unito agli idoli, lascialo!" (33). Egli potrà lasciare
andare le tue briglie e allora sarai libero di seguire il tuo corso, si,
libero di andartene in perdizione e alla eterna distruzione.
Ed ora di
nuovo, è tutto invano? Non vuoi ancora venire a Cristo? Allora cosa
posso fare di più? Ho un'altra risorsa e anche questa proverò. Posso
piangere e pregare per te. Puoi farti beffe di un tal modo di predicare,
puoi schernire il predicatore, puoi anche definirlo un fanatico, puoi
farlo, se lo vuoi; io non ti sgriderò, né porterò alcuna accusa contro
di te davanti al grande Giudice. La tua trasgressione, per quanto mi
riguarda, fin d'ora, è perdonata prima che sia commessa; ma ricordati
che stamattina stai rifiutando un messaggio che viene da uno che ti ama
e che ti è dato dalle labbra di uno che ti ama. Puoi anche pensare di
perdere la tua anima scherzando con il diavolo, puoi anche ritenere che
la questione non ha nessuna importanza, ma ti assicuro che qui c'è
qualcuno che ci tiene sul serio alla tua anima e uno che prima di venire
qua ha lottato con il suo Dio per ottenere la forza di predicarti questo
messaggio e che, quando se ne sarà andato da questo luogo non si
dimenticherà di coloro che lo hanno ascoltato questa mattina. Te lo
ripeto: quando le parole ci vengono meno aggiungeremo le nostre lacrime,
poiché le parole e le lacrime sono le armi con cui i ministri del
vangelo costringono gli uomini ad entrare. Tu non sai e suppongo che non
possa credere, come un uomo che Dio ha chiamato al ministerio senta il
peso e sia preoccupato del bene della sua congregazione e specialmente
per alcuni fra loro.
Qualche giorno
fa ho saputo di un giovane che per lungo tempo ha frequentato questo
luogo e che la speranza di suo padre era che egli fosse attratto a
Cristo. Eppure, egli fece lega con un inconvertito e, adesso, trascura i
suoi doveri e vive quotidianamente nel peccato. Ho visto il volto
pallido di quel povero padre e non ho potuto nemmeno chiedergli i
particolari della storia poiché mi rendevo conto che il suo dolore si
acuiva e che stavo riaprendo una ferita; temo che quel buon uomo si
approssimerà alla tomba con la pena nel cuore. Giovani, voi non pregate
per voi stessi, ma le vostre madri lottano per voi. Non volete curarvi
della vostra anima, ma vostro padre è ansioso per voi. Sono stato a
certi incontri di preghiera ed ho sentito le preghiere d'intercessione
dei figlioli di Dio; vi assicuro che non avrebbero potuto pregare con
maggior zelo, intensità e angoscia nemmeno se stessero cercando la
salvezza della loro stessa anima. E non è strano che ci sia qualcuno
pronto a muovere il cielo e la Terra per la tua salvezza, mentre tu non
ti dai alcun pensiero per te stesso e non ti curi affatto delle cose
eterne?
Infine, mi rivolgo per un momento ad un'ultima classe. Ci sono alcuni
fra voi, che sono membri di chiese Cristiane, che si professano dei
credenti ma, a meno che io mi sbagli - e sarei felice di errare in
questo - la vostra professione di fede è una menzogna. Non state vivendo
sopra ad essa, la state disonorando; non potete continuare a vivere
nella consuetudine di assentarvi dalla casa di Dio, se non in peccati
ancora peggiori di questo. Ora, io chiedo a voi che non onorate la
dottrina di Dio nostro Salvatore: immaginate che potete chiamarmi vostro
pastore e che la mia anima non gemerà e piangerà per voi nel segreto?
Ancora, dico che voi potete anche considerare cosa di poco conto il modo
in cui contaminate la testimonianza cristiana, ma per i veri discepoli
di Cristo è una cosa molto grave e piangeranno e sospireranno a causa
dei peccati di coloro che si professano cristiani e non lo sono. E ora,
cos'altro rimane da fare al ministro se non piangere e pregare? Si, c'è
un'altra cosa. Dio non ha dato ai suoi servi il potere di produrre la
rigenerazione, ma ha concesso loro qualcosa di simile. Nessun uomo è in
grado rigenerare il suo prossimo; e allora, come si verifica la nuova
nascita degli uomini? L'apostolo Paolo, non ci dice di qualcuno che egli
aveva "generato" nelle sue catene? (34). Dio ha dato il potere, ai Suoi
ministri, di essere considerati come padri e madri da coloro che sono
nati da Dio, poiché l'apostolo dice che era di nuovo in doglie finché
Cristo non fosse stato formato in loro (35). Cosa possiamo fare, allora?
Ormai possiamo solamente appellarci allo Spirito Santo. So di avere
predicato l'Evangelo, che l'ho predicato ardentemente; adesso è il mio
Maestro che deve onorare la sua promessa! Ha promesso che la Sua parola
non tornerà a vuoto e così sarà. Quest'opera è nelle Sue mani e non
nelle mie.
Io non posso costringerti, ma tu o Spirito di Dio che hai la chiave del
cuore, tu puoi costringere. Di certo avrete osservato, in quel capitolo
dell'Apocalisse, che la stessa Persona che dice: "Ecco, io sto alla
porta e busso", pochi versi prima, è descritta come Colui "che ha la
chiave di Davide". Così se il suo bussare non gioverà, Egli ha le chiavi
e potrà e vorrà entrare. Perciò, se per conquistarti non basterà il
bussare di un ministro zelante, rimane ancora quella misteriosa apertura
del cuore che può compiere lo Spirito Santo, in modo che tu sarai
costretto ad entrare.
Ho cercato di compiere il mio dovere per costringerti ad entrare come se
dovessi farlo solo con le mie forze; ma adesso lascio tutto nelle mani
del mio Maestro. Certamente Egli non permetterà che, dopo aver sofferto
i dolori del parto, non nasca nemmeno un figlio spirituale. Questo
spetta a Lui; Egli è padrone del cuore e il tempo rivelerà, che alcuni
fra voi, costretti dalla grazia sovrana, sono divenuti prigionieri
volontari di Gesù, il grande conquistatore e che i vostri cuori gli si
sono sottomessi dopo avere ascoltato il sermone di questa mattina.
Note:
(1) 1 Pietro 3:18; (2) Cfr. Giovanni 3:16; Atti 16:31; (3) Atti 2:21;
(4) 1 Timoteo 1:15; (5) Ebrei 7:25; (6) Atti 13:26; (7) Matteo 11:5; (8)
Apocalisse 22:17; (9) 1 Re 18:2; (10) 2 Re 20:1; (11) Amos 4:12; (12)
Teologo protestante tedesco del XVI secolo, amico di Martino Lutero;
compose la famosa confessione di fede protestante detta "Confessione
Asburgica"; (13) Zaccaria 4:7; (14) Ezechiele 33:11; (15) Isaia 1:18;
(16) Giovanni 19:30; (17) Atti 16:25; (18) Marco 16:15; (19) Marco
16:16; (20) Ebrei 10:28; (21) 2 Timoteo 4:2; (22) Isaia 55:2; (23) 1
Corinzi 3:11; (24) Atti 4:12; (25) 2 Corinzi 5:20; (26) Cfr. Matteo
25:41; (27) Isaia 33:14; (28) Un famoso ponte di Londra: (29) 1 Timoteo
6:12; (30) Giovanni 6:27; (31) Proverbi 1:24-26; (32) Ebrei 3:15; (33)
Osea 4:17; (34) Filemone 10; (35) Gal. 4:19.
C. H. Spurgeon
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