"Venite
a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo"
(Matteo 11:28).
Non c'è niente che ciascuno di noi
conosce meglio dei propri doveri Cristiani; eppure c'è da chiedersi
perché queste sono proprio le cose che vengono praticate di meno? Se ne
fa molto sfoggio nel nome e nell'apparenza, ma ve n'è ben poco nel cuore
e nelle conversazioni; infatti, se praticare la chiesa, o i sacramenti,
o il nostro essere chiamati col nome di Cristo, ed essere battezzati nel
Suo nome, se queste cose ci rendessero Cristiani, credo che tutti noi
avremmo diritto ad esserlo.
Ma essere Cristiani consiste in un cambiamento nel cuore, vi deve essere
un principio interiore prodotto in noi dalla fede; vi deve essere un
cambiamento nella nostra intera natura, lo spogliarsi del vecchio uomo
con le sue azioni, abbandonare il peccato per voltarsi a Dio, e
attaccarsi solo al Figlio della Giustizia; e ci deve essere una nuova
nascita, di cui sperimentiamo l'azione; devi sentirti carico e oppresso
dal peso dei tuoi peccati, prima di poter chiedere di esserne liberato.
Se così stanno le
cose, se queste cose sono necessarie per poter essere figli di Dio,
ahimè, quante sono le persone che si compiacciono nell'apparenza, e
hanno nome di vivere mentre invece sono morti! E quante sono poche,
invece, quelle che si trovano in questa condizione spirituale, in questo
nome vero e vivente. Quante sono poche le persone che sono travagliate e
aggravate dai loro peccati, e cercano riposo in Cristo?
Essi dicono, in maniera abitudinaria e formale, "siamo peccatori"; ma
quanti di essi si sentono davvero dei peccatori, e sono tanto oppressi
nel loro spirito da non avere né pace né riposo in sé a causa del peso
dei loro peccati, e del carico che giace sui loro cuori?
Sotto questi pesi e questi gravi carichi, non sanno cosa fare per
ottenere riposo; allora corrono alle buone opere, vanno da un religioso,
che gli dice di leggere, pregare, e meditare, e prendere il sacramento;
così se ne vanno, e leggono, e pregano, e meditano quasi
incessantemente, e non trascurano mai il sacramento quando ne hanno
l'opportunità. Ma quando la povera anima ha fatto tutto questo, continua
a non trovare riposo, né sollievo. Allora cosa deve fare? Non può
giacere sotto quel pesante carico, né può liberarsene. Cosa fa dunque?
Va di nuovo dal sacerdote, e gli spiega la situazione, e quello che ha
fatto, e che non sta meglio. "Bene", gli risponde il sacerdote, "ma hai
fatto la carità ai poveri? Allora và e fallo, e troverai riposo". Così
il povero peccatore corre di dovere in dovere, e continua a non trovare
riposo: dentro di sé c'è ansietà e turbamento, e non ha riposo
nell'anima.
Anche se si
seguissero tutti i doveri della religione, e si leggessero migliaia di
manuali di preghiere, niente di tutto questo potrebbe mai dare alcun
riposo all'anima; niente potrà farlo, finché essa non si rivolgerà al
Signore Gesù Cristo, poiché solo in Lui c'è il vero riposo; quello è il
riposo che dimora e continuerà per sempre. Non si trova nelle tue opere,
né nei tuoi sforzi. No; quando Cristo viene nella tua anima, Egli ti
perdona, senza badare in alcun modo alle tue opere, passate, presenti, o
future.
Dal verso che
abbiamo letto, fratelli e sorelle, desidero ora:
1. mostrarvi chi sono i travagliati e gli oppressi;
2. spiegare cosa significa venire a Cristo; e,
3. concludere esortandovi ad accettare l'invito che il Signore Gesù
Cristo vi dà di venire a Lui, con la certezza di trovare riposo.
Come prima cosa, vi
mostrerò chi sono i travagliati e gli oppressi.
E qui sarà prima necessario considerare chi non lo è, e poi
considereremo quelli che lo sono davvero.
1. Quelli che si
reputano buoni abbastanza, e sono soddisfatti di non essere malvagi come
gli altri, non sono travagliati o oppressi.
No, questi Farisei non hanno di questi problemi; essi ridono e si fanno
beffe di quelli che parlano di sentire i propri peccati, e pensano che
non vale la pena di prendere tanto sul serio la religione. Questo
significa ritenersi troppo giusti e distruggere se stessi. Essi pensano
che comportarsi bene e dire quelle che loro chiamano preghiere sia
sufficiente; nonostante essi possano recitare una preghiera, anzi,
migliaia di preghiere, offrendo così il sacrificio degli stolti (cfr.
Ecclesiaste 5:1, N.d.T.). Il loro chiamare Dio "Padre" ogni giorno
equivale a beffarsi di Dio, e a offrirgli un "fuoco estraneo" (cfr.
Numeri 3:4); e sarebbe giusto che Egli li ricompensasse come fece con
Nadab e Abihu, distruggendoli, cancellandoli dalla faccia della terra.
Ma Egli nella Sua grazia attende, e desidera provare ad aspettare ancora
un po', per vedere se porteremo ancora le foglie della professione
religiosa esteriore, che non è affatto quello che il Signore vuole; no,
Egli vuole il cuore; e a meno che tu non Lo onori col tuo cuore, Dio non
considererà le parole della tua bocca mentre esso è lontano da Lui. Puoi
dire tutte le tue preghiere, e adularti ritenendoti buono abbastanza, e
in uno stato di salvezza, mentre invece stai solo illudendo la tua
anima, e affrettando la tua distruzione.
Vieni a Lui, non ritenendoti un giusto, ma come un vile peccatore,
povero, cieco, nudo, e miserabile, e allora Gesù avrà compassione.
Oh voi Farisei,
quali frutti portate? Si, voi creature morali e colte; voi vi sforzate,
fate quello che potete, e Gesù deve fare il resto. Vi stimate buoni,
razionali, istruiti, e pensate che sia fuori moda pregare; non è una
cosa abbastanza colta per voi. Forse avete letto qualche preghiera, ma
senza affatto sapere cosa significa pregare dal cuore.
Ma se foste sensibili al vostro stato di creature perdute, dannate, se
vedeste l'inferno spalancarsi pronto a ricevervi, se Dio si accingesse a
tagliare il filo della vostra vita, oh allora come gridereste
sinceramente al Signore di ricevervi, di aprirvi la porta della grazia;
allora cambiereste nel vostro intimo, e non vi vantereste più con le
vostre capacità e i vostri buoni pensieri; no, vedreste quanto eravate
inabili, quanto incapaci di salvare voi stessi; capireste che non c'è
idoneità o libero arbitrio in voi; nessuna idoneità, se non per la
dannazione eterna; nessun libero arbitrio, se non quello di fare il
male; e riconoscereste che volendo fare il bene, c'è in voi il male, e
che le cose che odiate, sono quelle che fate (cfr. Romani 7:19-23,
N.d.T.).
Dio conosce le
intenzioni segrete di ogni cuore; ed è un bene per voi, miei cari
fratelli, che venite con lo scopo di incontrarLo, sebbene qui in un
campo. E sebbene alcuni possano stimarmi un saltimbanco, e un fanatico,
e possano scagliare le loro invettive contro di me, Cristo sa ogni cosa;
Egli ne prende atto, e io lascio a Lui difendere la mia causa, poiché
Egli è un Signore benevolo; così l'ho conosciuto, e sono certo che
continuerà ad esserlo. La vendetta appartiene a Lui, e Lui darà la
retribuzione. Che mi oltraggino pure; che mi scaccino dalle loro
sinagoghe, e disprezzino il mio nome; non risponderò loro insultandoli
anch'io, o parlando male contro di loro; no, non è questo lo Spirito di
Cristo, ma è mansuetudine, pazienza, longanimità, bontà (cfr. Galati
5:22, N.d.T.).
Voi Farisei, che
volete stabilire la vostra giustizia; voi, che siete troppo colti per
seguire il Signore Gesù Cristo con sincerità e verità; voi, che vivete
vite morali, civili, decorose, Cristo non vi riconoscerà nel gran
giorno, ma vi dirà: "Oh Farisei, c'era posto per me nel vostro amore?
Voi siete pieni di ira e di malizia, e di volontà carnale; eppure voi
pretendete di amarmi e servirmi, e di essere il mio popolo; ma Io vi
disprezzo; Io, che sono Dio, e che conosco il segreto di tutti i cuori;
Io, che sono la verità stessa, il fedele e verace testimone, vi dico:
Dipartitevi da me, voi operatori di iniquità, in quel luogo di tormento
preparato per il diavolo e i suoi angeli" (cfr. Matteo 7:22-23, N.d.T.).
Buon Dio! Queste prudenti e colte creature, che non hanno mai fatto male
a nessuno, ma hanno vissuto sobriamente, devono soffrire la condanna del
fuoco eterno? Le loro anime giuste non possono essere salvate? Dove
andranno allora il peccatore e il non credente? Dove andrai tu, che
ignori il culto della domenica, tu che rifiuti di ascoltare la Parola di
Dio, che non vuoi frequentare la chiesa per essere istruito nelle vie
del Signore? Dove andranno gli adulteri, i fornicatori, e altri che
fanno simili cose in questa generazione?
Quelli che si danno alla prostituzione e gli adulteri saranno giudicati
da Dio, e saranno da Lui condannati. Allora non serviranno i trucchi che
usavate da giovani; no, anzi direte alle rocce e alle montagne di
cadervi addosso, per nascondervi dalla furia e dalla collera del
Signore. Dove andrai tu, o uomo, tu che disprezzi ogni rimprovero, e che
giochi a burlartene come un pazzo fa col fuoco? Dove andrai tu che
prendi piacere nel predicare contro i figli dell'Altissimo; tu, che
inventi nuovi metodi per fermare l'avanzata del Vangelo, e fai uso di
tutte le tue forze per reprimerne la predicazione; tu, che prepari
dichiarazioni malvagie contro i discepoli di Cristo, e li ritieni pazzi,
sciocchi, scismatici, un branco di esaltati? Tu, uomo, con tutta la tua
cultura, vedrai certamente il tribunale di Cristo, sebbene, forse,
contro la tua volontà; per essere gettato da Lui nel fuoco eterno, un
luogo preparato per il diavolo e i suoi angeli. È una fiamma ardente
attizzata dalla furia di un Dio vendicatore, che non si spegnerà mai,
mai. Il diavolo attende di abbracciarti tra le sue infernali braccia,
non appena la sentenza sarà emessa, e dovrai per sempre sopportare il
peso del tuo peccato: a quel punto non ci sarà più redenzione possibile;
il tempo della grazia è passato, la porta della speranza è chiusa; la
misericordia non sarà più offerta ai peccatori, ma sarai scacciato dalla
presenza di Dio per sempre. Oh chi potrà mai sopportare i tormenti
eterni!
Qualunque sia la
tua idea dell'inferno, sappi che non è un fuoco allegorico; non è una
fantasia inventata per tenere la gente in soggezione; allora, allora
sentirai la potenza del braccio dell'Altissimo. Se non accetterai la
grazia di afferrarti allo scettro d'oro, sarai distrutto con una verga
di ferro. Oh voi Farisei, che ora sembrate tanto buoni, molto più degli
altri, come potrete resistere davanti a Cristo, quando apparirà
rivestito della Sua gloria come giudice? Voi Ariani, potete ora
disprezzare la Sua divinità; ma allora ne avrete la prova; Egli vi
dimostrerà di avere tutta la divina potenza, e di non essere inferiore a
Dio; Egli vi dimostrerà di avere ogni potestà in cielo e in terra; che
Egli era il Re dei re, e il Signore dei signori; che Egli era l'Iddio
potente, il Padre eterno, e che questa potenza che Egli ha potrà ora
essere usata per preservarvi solo per uno scopo: la vostra condanna
eterna. Perciò voi, che vi compiacete nella vostra bontà e nella vostra
giustizia, che qui non siete travagliati e aggravati dal sentire il peso
dei vostri peccati, sarete allora travagliati e aggravati sentendo il
peso della vostra condanna.
2. Miei fratelli e
sorelle, non sono travagliati e aggravati dal peso dei propri peccati
coloro che prendono piacere nei divertimenti di questo secolo, e seguono
i passatempi peccaminosi della vita.
Ora possono andare alle feste da ballo e alle riunioni mondane, nelle
sale da gioco, alle corse dei cavalli; non si danno pensiero dei loro
peccati; essi non sanno cosa significa piangere per il peccato commesso,
o umiliarsi sotto la potente mano di Dio; ma allontanano i loro dolori
con i divertimenti, e le loro preoccupazioni con la musica, per
scacciare i pensieri malinconici. Essi sono troppo colti per accettare
dei pensieri tristi; il parlare della morte e del giudizio è per loro un
fastidio, perché smorza la loro allegria; non possono sopportare chi
parla del loro peccato e del pericolo che corrono; poiché non potrebbero
andare a giocare, e pensare all'inferno; non potrebbero andare
tranquillamente a una festa in maschera, e pensare al pericolo che
corrono; non potrebbero andare in pace a un ballo o a una riunione
mondana, se pensassero alla loro condizione di peccatori.
È perciò chiaro, e
dimostrato, che non si tratta di persone travagliate e oppresse; poiché
se non si danno pensiero dei loro peccati, non potranno mai essere
travagliati e oppressi a causa di questi. Ma nel giorno del giudizio
tutto finirà; essi perderanno la loro felicità carnale, tutti i loro
divertimenti, tutti i loro piaceri scompariranno per sempre.
Allora diranno delle loro risate: "è follia"; e di quelle gioie carnali:
"cosa hai fatto?". La loro gaia presunzione, e i loro arguti motteggi
contro il popolo disprezzato del Signore, finiranno per sempre; sono
sembrati una grande fiammata e un rumore sconveniente per un po', ma
spariranno, e non ritorneranno mai più.
Essi pensano che se
dovessero digiunare o pregare, e meditare e piangere, sarebbero
eccessivamente giusti, e distruggerebbero se stessi; le loro vite
sarebbero in continua agitazione, e impazzirebbero. Ah, quale miseria
deve essere la vita quando non ci sono più giorni felici, né feste o
giochi, né carte o dadi, o altri insulsi sprechi di tempo prezioso, né
corse di cavalli o combattimenti di galli, dalle quali cose nessun bene
è mai venuto, anzi sono un abuso verso le creature di Dio Onnipotente, e
degli usi per i quali esse non sono mai state pensate da Lui. Quanto
sarà miserabile la vostra vita, quando tutte le vostre gioie saranno
finite, quando tutti i piaceri saranno passati, e non ci saranno più
piaceri e svaghi? Pensate che ci sia un cuore felice nell'inferno? Uno
dall'espressione felice? O una lingua pronta a farsi beffe, deridere,
bestemmiare? Un sermone adesso è fastidioso; l'offerta della salvezza,
per il sangue di Gesù Cristo, viene etichettata come fanatismo; ma in
quel giorno dareste mille mondi, se fosse in vostro potere, per una
possibilità di misericordia, per un'offerta di grazia, che ora tanto
disprezzate.
Ora non siete
travagliati dai vostri divertimenti, né siete oppressi dai vostri
peccati, che li accompagnano; ma allora sarete travagliati dalla vostra
condanna, dall'oppressione che ne consegue. Le vostre carte e i vostri
dadi, le vostre aquile e cani da caccia, e i vostri trofei, e i vostri
amati sport, saranno scomparsi. Quale gioia avrete nel ricordare i
vostri sport e i vostri passatempi? Non errate, poiché a voi sto solo
predicando morte e dannazione; vi sto solo mostrando quali saranno le
conseguenze del continuare nei piaceri del peccato; e se il diavolo non
vi spinge ad andarvene via con mezzo sermone, vi mostrerò come scampare
a questi pericoli, che sono il salario dei peccati di cui non ci si
pente.
Dirò questo, affinché il diavolo non vi invogli ad andarvene per non
ascoltare: ma non siate offesi se indicherò quali altri terrori vi
aspettano se continuerete nei divertimenti che sono tanto di moda
nell'età presente, e se non giungerete a sentire il dispiacere e il peso
dei vostri peccati.
Quelli che prendono
piacere nel bere vino in eccesso, e nell'ubriacarsi, quali sorsate amate
avranno invece del vino e della birra? Allora anche il calore della
concupiscenza si affievolirà; non canteranno più le canzoni degli
ubriachi; non passeranno più il loro tempo nel corteggiare le loro
amanti, nei discorsi libidinosi, negli amoreggiamenti sfrenati, nelle
bestiali contaminazioni: no, tutte queste cose saranno finite, e nel
guardarsi in faccia l'un l'altro sentiranno i loro cuori trafiggersi.
Allora desidereranno invece di aver cantato insieme, di aver pregato
insieme; di aver frequentato delle persone credenti; di essersi incitati
l'un l'altro all'amore e alla santità, ed essersi sforzati di
convincersi l'un l'altro del male del peccato, e di quanto è odioso agli
occhi di Dio; e della necessità di essere travagliati e aggravati a
causa dei peccati commessi; e che potrebbero essere scampati alla
condanna che ora subiscono a causa dei divertimenti peccaminosi e alla
moda che hanno seguito.
Ma dato che hanno peccato contro Dio stesso, Dio non potrà fare altro
che punirli per le loro offese; Egli ha preparato questi tormenti per i
Suoi nemici; la Sua collera continuerà a divorarli; il Suo soffio di
indignazione alimenterà la fiamma; la Sua ira sarà un peso continuo per
le loro anime.
Guai a colui che cade sotto il colpo dell'Onnipotente!
Dunque queste
persone non sono travagliate e aggravate per i loro peccati, dato che
riescono a seguire i divertimenti alla moda di questo mondo.
Ma ora consideriamo cosa significa essere travagliati e aggravati per il
peccato.
1. Potete affermare
di esserlo, quando i vostri peccati vi sono dolorosi, e se li commettete
provate rammarico e afflizione.
Voi, che siete risvegliati a sentire il peso dei vostri peccati, che
vedete quanto essi siano odiosi agli occhi di Dio, e come vi espongono
alla Sua collera e indignazione, e vorreste con tutto il cuore evitarli;
voi che odiate voi stessi quando li commettete; quando siete così
convinti di peccato, quando vedete i terrori della legge, e temete il
giudizio di Dio; allora si può dire di voi che siete travagliati e
aggravati dai vostri peccati.
E quanto appaiono terribili quando siete per la prima volta risvegliati
a percepirne il peso; quando non vedete nient'altro che l'ira di Dio
pronta a cadere su voi, e avete timore dei Suoi giudizi! Oh quanto è
pesante allora per voi peccare! Allora ne sentite il peso, ed è un peso
angoscioso da portare.
2. Quando vi
sentite spinti a piangere sotto il peso dei vostri peccati, e non sapete
cosa fare per trovare sollievo; se questo è il vostro caso, siete
travagliati per i vostri peccati. Non si tratta di un travaglio
improvviso; no, è l'affanno continuo della vostra anima, è il vostro
dolore e turbamento che non potete vivere senza offendere Dio, e peccare
contro di Lui; e questi peccati sono così tanti e così gravi, che temete
che non vi saranno perdonati.
Vediamo allora,
come seconda cosa, cosa significa venire a Cristo.
Non si tratta, fratelli e sorelle, di venire con le vostre opere; no,
dovete venire in completa dipendenza dal Signore Gesù Cristo, guardando
a Lui come al Signore che è morto per salvare i peccatori: andate a Lui,
ditegli che siete dei peccatori perduti, imperfetti, miserabili, e che
non meritate altro che l'inferno; e quando andrete così al Signore Gesù
Cristo, confidando pienamente in Lui, vedrete che Egli è un salvatore
potente e benevolo; Egli si rallegra di vedere i peccatori venire a Lui,
consapevoli della propria indegnità; e anche quando la loro condizione
sembra essere la più pericolosa, la più angosciosa, allora il Signore
nella Sua misericordia avanza verso di voi e vi dà la Sua grazia; Egli
mette il Suo Spirito in voi, toglie il cuore di pietra e vi dà un cuore
di carne. Non resistete dunque al Signore, ma andate a Lui, non per la
vostra forza, ma in virtù della forza di Gesù Cristo.
E questo mi porta,
come ultima cosa, a considerare l'esortazione che Cristo dà a ognuno di
noi tutti, poveri e ricchi, a venire a Lui per avere riposo. E se Gesù
Cristo vi darà il riposo, potete essere certi che si tratta di un riposo
vero; è il riposo che l'anima vostra desidera; è un riposo che il mondo
non può né dare né portare via. Oh venite voi tutti questa sera, e
troverete riposo: Gesù Cristo lo ha promesso. Ecco un invito benevolo; e
non lasciate che un po' di pioggia vi faccia andar via e non ascoltarlo;
ma considerate quello che il diavolo e i suoi spiriti dannati darebbero
in cambio dell'offerta della misericordia, di accettare Cristo, di poter
essere liberati dai tormenti sotto i quali si trovano, e sotto i quali
rimarranno per l'eternità; o, come desidererebbero che questa pioggia
potesse rinfrescare le loro lingue asciugate dal fuoco. Ma entrambe le
cose sono loro negate, mentre a voi è offerta la misericordia; vi è
offerta liberamente e gratuitamente la grazia di venire a Cristo; qui
c'è cibo per le vostre anime, e pioggia che porterà frutto nei vostri
cuori. C'è misericordia su misericordia.
Desidero implorarvi
di venire a Cristo, poiché Lui vi darà riposo; voi troverete riposo alle
anime vostre. Oh tu, mio fratello oppresso, và soltanto a Cristo in
questa maniera, e sebbene tu vada a Lui stanco e carico, troverai riposo
prima di lasciarLo; non lasciare che qualunque altra cosa all'infuori
del Signore Gesù Cristo sia il tuo riposo; poiché dovunque cercherai
sarai deluso, ma se solo cercherai presso il Signore Gesù Cristo, lì
troverai la pienezza di ogni cosa che la tua anima travagliata desidera.
Vai a Lui questa sera stessa; c'è un invito a tutti voi che siete anime
travagliate. Egli non vi chiama Farisei; no, Egli vi invita dicendo "voi
tutti che siete travagliati e aggravati"; e certamente Egli vi
accoglierà, se solo accettate il Suo invito; non rimandate; un momento
può essere pericoloso. Il domani non è promesso a nessuno, e non sapete
se la morte vi possa improvvisamente portare via verso l'eternità;
perciò, non aspettate oltre, venite con tutti i vostri stracci, con
tutte le vostre lordure, con tutte le vostre angosce, e troverete Gesù
Cristo pronto ad aiutarvi, e a soccorrervi. Egli vi ama, tanto nei
vostri stracci quanto nei vostri migliori abiti; Egli non bada ai vostri
vestiti; no, ma venite a Lui, e troverete presto riposo per le vostre
anime.
Cosa ne dite?
Verrete al mio Signore, e Lo accetterete alle Sue condizioni?
Fratelli e sorelle, vi imploro di accettare Gesù senza niente della
vostra giustizia: poiché se credete di poter mischiare qualcosa di
vostro con la perfetta giustizia di Cristo, costruirete sopra fondamenta
sabbiose; ma se accettate Cristo come vostro riposo, tale Egli sarà
davvero per voi.
Lasciate che vi supplichi di costruire su questa Roccia; oh miei
fratelli e sorelle, pensate al benevolo invito: "Venite a me", a Gesù
Cristo; è Lui che vi chiama; e voi, non andrete?
Venite, venite a
Lui. Se le vostre anime non fossero immortali, e voi foste in pericolo
di perderle, potrei non parlare così; ma l'amore per le vostre anime mi
costringe a parlare: credo anzi che mi costringerà a parlarvi finché
avrò fiato. Venite allora per fede, e afferrate la salvezza nel Signore
Gesù; sebbene Egli sia in cielo, Egli vi chiama proprio adesso.
Venite voi tutti, ubriachi, bestemmiatori, voi che non frequentate i
culti la domenica, adulteri, fornicatori; venite voi tutti, schernitori,
prostitute, ladri, e assassini, e Gesù Cristo vi salverà; Egli vi darà
riposo, se siete oppressi dai vostri peccati. Oh afferratevi a Lui. Se
amassi di meno le vostre anime, potrei parlare meno; ma l'amore di Dio,
che è sparso con abbondanza nel mio cuore, non mi permetterà di
lasciarvi fino a quando non deciderete se venire a Cristo o no. Oh per
la vostra vita, riceveteLo, per timore che Egli possa non chiamarvi più.
Osservate, lo Sposo viene; il grido può farsi anche questa notte.
Ascoltereste queste parole, se foste certi di morire prima dello
spuntare del mattino di domani? Dio vi conceda di poter cominciare a
vivere, affinché quando il gran Re verrà, voi non abbiate niente da
temere, ma solo da affidare le vostre anime nelle mani del fedele
Redentore.
Ora a Dio il Padre,
Dio il Figlio, e Dio lo Spirito Santo, sia tutto l'onore, le lodi, il
dominio, e la potenza, da ora e per sempre. Amen, Amen.
George Whitefield
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